Nel 1988 l'Italia opta per l'abbandono del nucleare principalmente a causa della sua pericolosità, con 'lei' anche molti altri stati europei (chi qualche anno prima chi qualche anno dopo)
Sono passati 20 anni, numerosi studi sono stati effettuati per ricavare energia con metodi alternativi e non pericolosi o potenzialmente dannosi.
Molti paesi nordici hanno costruito superimpianti improntati sull'eolico, altri paesi come la Spagna han concentrato vari studi sul fotovoltaico ottenendo grandissimi successi.
Nel mondo stanno sorgendo nuove centrali che ricavano energia sia dal sole che dal vento che dai sismi.
A Londra stanno mettendo a punto una pavimentazione della metropolitana che genera energia sfruttando il movimento del flusso di migliaie di persone che la calpestano.
Negli USA principi analoghi a quelli della metropolitana di Londra saranno adottati nelle discoteche, dove gli impasticcati che ballano per 2 giorni di fila faranno un favore alla società.
La risposta italiana, col governo Berlusconi, arriva dal ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, che annuncia la costruzione di centrali nucleari entro cinque anni.
Scajola, ma vai un po' a ballare in discoteca va.
giovedì 22 maggio 2008
Nucleare: l'Italia torna indietro di vent'anni
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9 commenti:
Forse (e purtroppo) il discorso del rapporto tra nucleare ed energie rinnovabili è un po' più complesso di quello che vorrebbero farci credere.
Il punto è: qual è il fabbisogno energetico attuale dell'Italia? E quale percentuale potrebbe essere affidata alle potenzialità delle fonti rinnovabili di energia?
Ahimè, alcune settimane fa ho letto delle tabelle che indicavano tali quantità, e sono rimasto di sasso: con tutta la buona volontà, anche spremendo tutto il rinnovabile possibile in Italia, restiamo scoperti per buona parte delle nostre necessità.
Come fare? Me lo chiedo anch'io, naturalmente.
Io sono uno di quelli che sarebbe stato favorevole al nucleare fino a qualche anno fa ma al giorno d'oggi credo sia importantissimo puntare su nuove forme di ricavo energetico. I pannelli solari possono essere montati ovunque, le grandi centrali energetiche non sono più l'unica fonte d'energia ma anche un singolo edificio può ricavare energia per se.
Il discorso dei pannelli solari è anch'esso delicato: i materiali che li compongono sono altamente inquinanti (della serie: che fine fanno quando vengono dismessi?).
E il processo produttivo è altamente energivoro: l'energia impiegata per la loro costruzione non è detto che un pannello riesca a restituirla nell'arco della sua vita utile.
Quindi un pannello solare va sicuramente bene in zone non servite da energia elettrica 'convenzionale'.
Ma per le zone già cablate, è spesso un discorso politico (eco-incentivi, finanziamenti e tutto quello che serve solo a far muovere il mercato).
Fortunatamente la ricerca scientifica sta facendo molto, in tal senso, ma ancora si sta cercando di costruire pannelli di nuova generazione, di costi di gran lunga inferiori e specialmente con rendimenti più elevati.
Al di là di essere favorevoli o meno al nucleare, c'è stato un referendum dove il popolo ha espresso un suo parere. Se si va contro questo si crea un brutto precedente per tutti gli altri referendum..
Purtroppo il precedente è stato già creato: basti pensare al referendum sull'eliminazione del finanziamento dei partiti.
I politici ne sanno una più del diavolo, è questo il problema.
Come ho scritto anche nel mio blog, continuano a venderci il passato spacciandocelo per futuro.
il nucleare e un ottimo metodo per diventare tutti come scajola
@Alfiere: la prendo come una risposta tecnica, dai! :)
Nemo è vero che anche i metodi più moderni per ricavare energia da fonti alternative presentano alcune lacune (come hai detto tu ad es. costo dei pannelli solari/fotovoltaici e smaltimento) ma credo sia fondamentale concentrare nuovi studi su queste.
Inoltre Le centrali nucleari presentano un rischio di sicurezza, e in un paese come l'Italia dove costruiscono strutture con materiali scadenti per risparmiare sui costi e fottersi le tangenti non credo sia l'ideale rischiare su questo (e come me anche gli italiani che votarono a sfavore nel referendum). Anche gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti presentano un grado di pericolosità.
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