domenica 20 aprile 2008

Sulla privacy


(Questo è uno dei post recuperati dal vecchio blog e che sto reinserendo per riformare un minimo la cronologia)

Ok, ultimamente mi passa la voglia di commentare i soliti fatti di attualità e quando cerco notizie interessanti da commentare faccio fatica a trovarne. Ogni notizia si ripete per 4-5 giorni su tutti i blog, con affermazioni simili e in molti casi citate da blog come quello di Beppe Grillo o di altri.

Oggi, che ho tempo, butto giù alcune considerazioni personali, di tema attuale ma che non sono il tormentone di questi giorni.

Al giorno d’oggi, in una società come la nostra, ma probabilmente in tutti i tipi di società esistenti, ogni individuo sente il bisogno di una propria privacy. Ognuno di noi ne ha bisogno, chi più, chi meno.In poche parole sentiamo la necessità di aver garantita una vita privata che non dobbiamo condividere con gli altri, che rimane conosciuta solamente a noi stessi o alle persone con cui vogliamo condividerla (ma una parte di privacy personale ci sarà sempre). Riguardo questo argomento uno dei temi più attuali sono le intercettazioni, su cui molti politici si sono schierati contro, per puro interesse personale, che sia leggitimo o no. Quello a cui stavo pensando è che alcuni grandi filosofi o politici del passato, delle antiche civiltà in cui nasceva la filosofia, così per come ci vengono raccontati, erano personaggi virtuosi che fondavano il loro comportamento su idee elaborate con l’uso della ragione e lottavano per difendere queste opinioni, impegnandosi nel rimanere coerenti con esse. Un certo Aristotele o un certo Socrate, per come la loro immagine sia mitizzata in me, credo sarebbe andato fiero nel rendere pubblico il suo comportamento, nel far sapere agli altri quali sono le azioni che compie ogni giorno. I politici italiani, non rappresentano il modello di personaggio virtuoso che i cittadini vogliono imitare, bensì personaggi da cui i cittadini vogliono ricevere le migliori garanzie sul proprio futuro, per la maggior parte delle volte senza considerare se essi siano dei truffatori, dei criminali o persone corrette e coerenti.Il comportamento utopico di un politico attuale sarebbe non solo quello di accettare le intercettazioni ma di andare fiero del proprio comportamento (sia sul punto di vista politico che personale) a tal punto da volerlo rendere pubblico a tutti i cittadini che dovrebbero essere serviti da lui. Considerati i problemi derivanti dalla nostra società ammettiamo che sia giusto che chiunque possa e voglia avere privacy per quanto riguarda la propria vita privata, per tutte le faccende che riguardano lo stato dovrebbe essere legittimo che i cittadini siano a conoscenza di tutte le azioni che un politico compie a riguardo.

Vi lascio ad altre considerazioni, su cui mi piacerebbe sentire il parere della gente a riguardo… In una società, utopica, formata da uomini virtuosi, dove tutti i preconcetti non fondati sulla ragione fossero cancellati, sentiremmo ancora il bisogno di privacy?

Scrivo giusto alcuni esempi…Useremmo le tende per non farci vedere mentre giriamo nudi per casa?! (ES. Privacy in casa) In fondo nella società naturale nessuno prova vergogna nel farsi vedere nudo… nessuno, credo, dovrebbe avere vergogna nel farlo…

Diremmo certe cose con la paura di farci sentire dagli altri?! (ES. Intercettazioni) In fondo nessuno dovrebbe aver paura di manifestarsi per com’è fatto…

Terremmo segrete alcune nostre azioni per evitare certe reazioni degli altri?!

Mi fermo qua perché se no passerei a ben altri temi…



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